30.12.2018. La cucina della Toscana sul tetto del mondo.

E’ da un pò di tempo che i turisti non si affidano più ai viaggi orrganizzati, ma sono alla ricerca di esperienze uniche ed irripetibili con la possibilità di avere più opzioni di scelta.

Parliamo quindi del turismo esperienziale che altro non è quel tipo di turismo dove l’unica cosa importante è la destinazione, la meta, appunto l’esperienza del viaggio. Non parliamo quindi di viaggi di massa.

TripAdvisor, conosciuto come il sito per la pianificazione dei viaggi, per la prima volta al mondo ha premiato i tuor e le attività migliori sia a livello nazionale che internazionale.

Il Travelers’ Choice Experiences include 345 esperienze e ne evidenzia le migliori, classificandole per Paese e categoria: ad aggiudicarsi il primo posto nella classifica mondiale è stata la Toscana.

La vincitrice di questa prima edizione è una lezione di cucina che viene fatta in un casolare tipico toscano. Cosa ha determinato la vincita? I prodotti freschi utilizzati provenienti direttamente dal mercato e la bellezza dei colli toscani mescolata alla meraviglia della città di Firenze.

Al secondo posto si classifica un tour di Berlino in bicicletta, seguito da una visita turistica guidata di un giorno a New York e dalla “arrampicata” da brivido fino alla sommità dell’Harbour Bridge, da dove si ammira forse la miglior versione possibile della Baia di Sydney.

Alla quinta posizione troviamo, invece, una colazione esclusiva al Vaticano con accesso ai Musei Vaticani e alla Cappella Sistina prima dell’orario di apertura al pubblico.

A livello italiano le esperienze preferite sono le visite di luoghi vicini alla meta principale del proprio viaggio: sei delle dieci attività in classifica prevedono, infatti, uno spostamento per arrivare in posti non raggiungibili a piedi.

In un contesto che sembra un elogio della lentezza, le posizioni alte occupate in Italia da diverse offerte è in assoluto più che lusinghiera. A voler leggere tra le righe, c’è però (anche) un rovescio della medaglia: a volte – su tutti il caso delle esperienze “esclusive” romane, la ricerca della lentezza coincide con il desiderio di fuga dal turismo di massa, dalle code, dai disservizi, e in qualche caso da orari di apertura limitati.

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