09.05.2018.

E’ consuetidine portare dei souvenirs al ritorno di un viaggio, di unaescursione. Quelli più comuni sono posacenere, dolcetti, acqua di Colonia

eppure nell’ultimo periodo sembra essere cambiata la scelta del souvenirs

da portare come per esempio una collana di diamanti e smeraldi dal design

ispirato al resort stesso.

Accade in Australia, al One&Only Wolgan Valley, nelle Blue Mountains, peril quale la gioielleria Fairfax & Roberts ha realizzato una collana il cui

bozzetto è esposto in hotel e che si può avere solo su ordinazione.

In questi anni di costante crescita del lusso «esperienziale» (+11% fra 2010 e2016 secondo Bain- Altagamma, a fronte di un +6% di quello legato agli

oggetti), il mondo dell’ospitalità e quello della moda si incontrano sempre

più spesso, soprattutto attraverso capsule collection realizzate ad hoc per

gli ospiti.

Un particolare che porta frutto ad entrambi donando alla ricezione

alberghiera un nuovo modo di fare business.

I brand di moda si aprono a nuovi canali di vendita e si evolvono verso un

ampliamento “lifestyle”, sempre più apprezzato dai consumatori di alta

gamma.

Un vero e proprio business di nicchia e di lusso!

Ciò che rende davvero uniche le collezioni realizzate per gli alberghhi sono

le personalizzazioni, la possibilità di poter avere un oggetto del tutto

esclusivo, a prescindere dal suo valore.

Uno dei casi più esemplari in questo senso è la recente collaborazione fraPucci, marchio nato e cresciuto a Firenze, e l’hotel Savoy, uno degli

alberghi storici della città, proprietà della famiglia Ferragamo e gestito dal

gruppo Rocco Forte, appena riaperto dopo lavori di rinnovamento: la image

director del brand, Laudomia Pucci, ha realizzato un foulard che decora i

tavolini del bistrò Irene e che i clienti possono acquistare (si starebbero

peraltro valutando anche altre creazioni).

Rientra ancora tra le novità di questa nuova collezione: le capsule di

kimono, ossia pantaloni e giacca in seta stampata firmata da F.r.s., marchio

di Francesca Ruffini Stoppani, per i cinque stelle della famiglia Sciò, Il

Pellicano di Porto Ercole e La Posta Vecchia di Palo Laziale.

La stagione estiva favorisce queste collaborazioni tra hotel e resort facendo nascere brand Beachwear. L’anno scorso Gallo ha firmato dei costumi per l’Augustus Hotel & Resort di Forte dei Marmi, quest’anno il brand francese Vilebrequin ha annunciato una capsule di bermuda per gli hotel Ritz-Carlton, con una stampa di pesciolini che richiamano il cocktail “Red Snapper” (che significa “dentice”), servito negli hotel del gruppo. Altre collezioni di costumi sono state pensate dal marchio britannico Orlebar Brown per One &Only e per i tropicali Lux Resorts (che approderanno anche in Italia nel 2020, in Toscana).

Oltre alle capsule collection, molti propongono ai propri turisti di personalizzare il proprio souvenirs, per esempio nel Chianti il Castello del Nero, nella sua boutique offre l’alto artigianato toscano dei gioielli Vettori di Ponte Vecchio e degli orologi di Giuliano Mazzuoli, dà la possibilità di disegnare il proprio paio di scarpe in collaborazioni con artigiani locali, scegliendo pellami e dettagli, per riceverlo poi in hotel o a casa accompagnato da un book fotografico che ne racconta il processo creativo.

A New York, il W Union Square (il marchio più “millennial” del gruppo Marriott), ha stretto una collaborazione con lo streetwear brand Tango Hotel, declinata sia in creazioni da indossare, sia nella possibilità di disegnare il proprio outfit insieme a uno stilista del marchio. W, inoltre, collabora da sei anni con il Council of Fashion Designers of America per un progetto di formazione dei giovani talenti, ai quali offre un soggiorno “ispiratore” nei suoi hotel.

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