30.05.2018. E’ un uomo claudicante, morì guardando il Vesuvio.
L’eruzione del Vesuvio fu un evento pauroso per tutti, soprattutto tra gli abitanti di Pompei. Si narra che il fuggiasco, uno degi abitanti, è uno dei quali ha potuto vedere la fine orribile di faccia. Investito in pieno da un masso pesante di 300 chili che lo portò alla sua decapitazione.
Documenta ancora l’ANSA, che è stato ritrovata anche una nuova vittima dell’età di 35 anni che non riuscì a scappare in tempo a causa di una gamba malata che aveva. Una scoperta “drammatica ed eccezionale”, commenta il direttore del Parco Archeologico Osanna. “Incredibile”, dice Franceschini.
La scoperta è avvenuta nella zona dei nuovi scavi, la Regio V, proprio all’angolo tra il Vicolo dei Balconi (la strada che il team del Parco archeologico di Pompei ha appena riportato alla luce) e il vicolo delle Nozze d’Argento. “Lo abbiamo ritrovato in un punto dove c’era uno slargo e forse una fontana- racconta Osanna- uno spicchio di terreno ancora ricoperto da un notevole strato di materiale piroplastico”.
Generalmente si usa la tecnica del calco di gesso per ricostruire alle sembianze, ma nel caso del fuggiasco non vi è stato possibile a causa della troppa terra che gli era crollata addosso. Ma è stato però possibile effettuare altri tipi di calchi intorno allo scheletro che hanno aiutato a risalire ai suoi ultimi istanti di vita. Infatti sono serviti per capire quanto drammatici devono essere stati gli ultimi istanti di quest’uomo, che si è visto arrivare addosso la nube piroplastica “che trascinava con sé detriti, pezzi di ferro, tronchi d’albero, pezzi di selciato”.
Di sicuro, ricostruiscono gli esperti, il poveretto deve essersi attardato. La sua tibia presenta le tracce di una brutta infezione ossea che doveva procuragli dolore e rendergli difficoltosa la fuga. Quando si è convinto a scappare la situazione era precipitata, nel vicolo si erano depositati già due metri di lapillo. Il povero fuggiasco claudicante deve aver tentato il tutto per tutto. Ma non ce l’ha fatta. Un masso enorme lo ha investito colpendolo al busto, con tutta probabilità staccandogli di netto la testa. Gli archeologi lo hanno trovato riverso sulla schiena, la parte alta del busto ancora coperta dalla pietra. Ora saranno le analisi di laboratorio a ricostruirne con più certezza la storia.
La pietra che ancora lo schiaccia verrà rimossa a breve. Si sa già che doveva trattarsi di un uomo adulto, con un’altezza intorno al metro e sessantacinque e un pò di artrosi. “Se fossimo così fortunati da ritrovare il cranio saremmo in grado di ricostruirne la fisionomia”.