di PAOLO DE LUCA –
Pompei non smette di stupirci!
Grazie al Grande Progetto per l’area archeologica è stato riaperto al pubblico, per la prima volta, le due case: la Casa del Marinaio e il Complesso Championnet, entrambe realizzate in un posto panormaico della città sepolta, disposti su terrazzamenti più in alto rispetto agli altri quartieri.
Gli interventi di restauro e messa in sicurezza saranno presentati venerdì 22 alle 11 dal direttore degli scavi Massimo Osanna e dal generale Luigi Curatoli, direttore generale del Grande Progetto Pompei.
I lavori sono partiti dal Complesso di Championnet (ottava regio) che prevede oltre sessanta ambienti, molti finemente decorati e articolati in atri e peristili, con vista sulla piana del Sarno.
Il nome Championnet deriva dal generale Jean Antoine Étienne Vachier, soprannominato, appunto Championnet. Vittorioso sulle truppe di re Ferdinando IV di Borbone, nel 1799 non solo acconsentì alla formazione della Repubblica napoletana, ma diede anche ordine di riprendere gli scavi a Pompei.
Questi ambienti, riportati alla luce proprio in quel periodo, furono intitolati a lui.
Il secondo edificio è la Casa Marinaio (settima regio), edificio a doppio atrio e con impianto termale privato. Deve la sua nomenclatura all’elegante mosaico d’ingresso, che rappresenta sei prue di navi.
La villa costituisce un unicum nel nel panorama domestico pompeiano per il suo ampio sotterraneo adibito a panificio. Le due grandi strutture aprono per la prima volta al pubblico, con un’esposizione di reperti originali in più ambienti e nella cucina del complesso di Championnet, secondo il progetto già da tempo avviato a Pompei di musealizzazione diffusa, che vede ricollocati in loco oggetti e strumenti del passato lì ritrovati.