Da quest’anno, ogni giovedì, ritorna visitabile la Schola Armaturarum di Pompei.
La Schola Armaturarum di Pomepi è più conosciuta come la Casa dei Gladiatori, ossia un luogo dove venivano addestrati i giovani militari e venivano costruite le armi.
A causa di un grave dissesto idrologico, il 6 novembre 2010, subì un grave crollo, che ne comportò la chiusura.
Il crollo fu causato a causa di una quantità considerevole di acqua che divenne poco sostenibile sulla copertura in cemento armato della struttura che fu realizzata negli anni ’50 dopo che l’edificio fu colpito da un bombardamento alleato nel ’43.
Finalmente, dopo 8 anni di lavori, viene riaperta al pubblico dal 3 gennaio 2019!
Il tutto è stato possibile grazie al Grande Progetto Pompei e al Direttore Generale Massimo Osanna che in tutto questo periodo è stato in grado di coordinare ed organizzare al meglio tutte le professionalità coinvolte in questo progetto e che hanno portato avanti, con successo, il lavoro di restauro, scavi, tutela e conservazione delle strutture emerse durante gli scavi del passato.
L’edificio si trova in Via dell’Abbondanza all’angolo con il vicolo di Ifigenia (Regio III, Insula 3, civico 6), fu costruito pochi anni prima dell’eruzione del Vesuvio.
Seppur nella sua incertezza, si presume che, l’edificio fosse luogo di riunione di un’associazione di stampo militare per l’addestramento dei militari alle lotte e alle arti gladiatorie.
La Schola ha anche un’altra funzione, quella di deposito delle armi e lo si evince dalle tracce di scaffalature lignee ritrovate al suo interno per riporre, appunto, le armature.
Fino ad ora, l’unico ambiente portato alla luce nel 1915 da Vittorio Spinazzola era stato quello che si affacciava su via dell’Abbondanza, mentre i recenti scavi hanno portato alla luce ambienti di servizio, probabilmente magazzini, con all’interno, ancora in situ, anfore contenenti olio, vino e salsa di pesce, prodotti di alta qualità e da servire durante banchetti di rappresentanza.
Durante i bombardamenti del 1943 la Schola subi ulteriori rovine dove vennero distrutti quasi per la loro interezza gli apparati decorativi.
Furono esgeuiti lavori di Restauro di Maiuri, tra gli anni 1944-1946 con l’intento di riprodurre i volumi originari. Per ripristinare le pareti laterali usarono una quantità di calcestruzzo armato che, si presume, siano state cause del crollo del 2010, in quanto furono utilizzati materiali non idonei secondo le regole del restauro.
Nel 2010, ad ogni modo, le indagini della Procura della Repubblica non rilevaraono responsabili del crollo, ma sostennero che fu soltanto la pioggia inesorabile e violenta la causa di quanto accadde.
Nel 2015 sono iniziati i lavori per il restauro e la realizzazione della copertura temporanea. Le prime procedure avviate sono state quelle di mettere in sicurezza la struttura così da evitare ulteriori danneggiamenti.
Subito dopo sono passati all’intervento degli affreschi e nel ricomporre il laboratorio, la soglia di marmo e messo in sicurezza il pavimento originario in lavapesto con intarsi marmore.
Oggi il pavimento è protetto da un tavolato ligneo.
Ogni giovedì, negli orari di apertura del Parco Archeologico, sarà possibile entrare per visitare la Schola guidati dagli stessi restauratori di Ales.